Sabato caramelle: l`ossessione svedese per i dolci.

La Svezia è un Paese famoso per l’atmosfera quasi magica che ricorda le fiabe su Babbo Natale, folletti e paesaggi fantastici. Ma forse non tutti sanno che potrebbe anche essere considerato il paradiso dei golosi. Uno svedese mediamente consuma 17 Kg di godies -caramelle– l’anno. Una cifra da capogiro superiore perfino agli americani.
Ogni giorno gli svedesi si concedono una "FIKA" che, a scanso di battute spicciole è un break dedicato al caffè accompagnato da un pasticcino. Inoltre la domenica è stata ribattezzata Lördagsgodis – la domenica dolce. Infatti se durante la settimana gli svedesi tendono a limitare il consumo di dolci e caramelle soprattutto ai bambini la domenica ne approfittano per concedersi qualche peccato di gola e i negozi specializzati vengono letteralmente presi d’assalto già dal venerdì pomeriggio. Ci sono negozi che vendono esclusivamente caramelle ma anche nei supermercati nelle stazioni di servizio nei cinema e teatri non mancano reparti specializzati nella vendita di dolci. 
In ogni negozietto di dolciumi è possibile trovare almeno 120 tipi di caramelle diverse. Dalle classiche gommose alla frutta a quelle dure, dalla frutta secca ricoperta di cioccolato alle liquirizie. Si trovano marshmallow, marzapane confetti e caramello. Sembra che la leccornia per eccellenza, amata da praticamente tutti gli svedesi sia la liquirizia salata. Se tutto ciò non bastasse a far immaginare la Svezia come il regno dei golosi. Allora si aggiunga che ci sono date sul calendario in cui si festeggiano specifici dolci. Tra le più famose il 25 marzo è il giorno dei Waffel in settembre c’è un’intera settimana dedicata alla prinsesstårta (la torta della principessa) e il 4 di ottobre è la giornata del Kanelbullens –pandolce alla cannella:
Volete provare questo pane dolce?  Eccovi la ricetta di Labionda. (naturalmente per i più golosi.)
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In un pentolino a fuoco basso, far sciogliere 100 gr di burro in 250 ml di latte, quando saranno uniti togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Una volta tiepido aggiungere 1 uovo e amalgamare il tutto. In una ciotola versare 500 gr di farina, 50 gr di zucchero, un pizzico di sale e ½ cucchiaino di cardamomo macinato,  mischiare gli ingredienti secchi e aggiungere 7 gr di lievito disidratato istantaneo. A questo punto unire i due composti e iniziare a impastare per 5/10 minuti, finché l’impasto non diventa liscio ed elastico. Posizionare la massa in una ciotola capiente, coprirla con un panno o con la pellicola trasparente, e metterla in un angolo asciutto e caldo della cucina per farla lievitare. 
In un’ora dovrebbe crescere del doppio del suo volume. Mentre si aspetta, preparare il ripieno mescolando 50 gr di zucchero con 1 cucchiaio di cannella macinata e 75 grammi di burro morbido. Una volta cresciuto l’impasto poggiarlo su una superficie infarinata e col mattarello stenderlo in un rettangolo di circa 25×35 cm.  A questo punto, con l’aiuto di una spatola cospargere tutta la superficie con il composto alla cannella. Arrotolare il rettangolo e usando un coltello seghettato, tagliare l’impasto a rotelle (12 più o meno). Posizionarle quindi su una teglia foderata con della carta forno, e coprirle con uno strofinaccio finché non saranno raddoppiate (40 min circa). Scaldare il forno a 180°, sbattere un uovo e spennellarlo sulle rondelle cospargendole poi di granella di zucchero. Infornare per circa 25 minuti, o comunque fin quando non siano di un colore dorato. Servire ancora calde accompagnate da un buon caffè o cioccolata calda."
Come diceva Carlo Goldoni: ”la gola è un vizio che non finisce mai, ed è quel vizio che cresce sempre quanto più l’uomo invecchia”.
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 fonte: www.swedishfood.com / trad: clara nartin



Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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