Partecipare ad un pranzo di Natale svedese per noi italiani purtroppo non è così facile come potrebbe sembrare. Bisogna servirsi da soli...!! E questo già la dice lunga. Poi come se non bastasse ci sono delle rigide regole alle quali bisogna sottostare. Pena le occhiataccie della vikinga padrona di casa. Ma procediamo con ordine cercando di tenere a mente quanto ci spiega con pazienza tutta scandinava la signora Guglielmina Larsson.
Si fa risalire l'origine del smörgasbord ai tradizionali matrimoni contadini di secoli fa, quando ogni ospite portava in dono una prelibatezza, mentre i padroni di casa offrivano birra e acquavite, immancabile allora come oggi. Brännvin, o più familiarmente schnapps, sono i distillati ottenuti dalla fermentazione delle patate; neutri o aromatizzati (alla frutta, al cumino, alle arance selvatiche), sono anch'essi sempre presenti a un smörgasbord. Per il nostro palato possono sembrare eccessivamente dolci e speziati.Armandosi ogni volta di un piatto pulito, bisogna seguire una progressione precisa, dai piatti di pesce a quelli di carne, da quelli freddi a quelli caldi.
Si ritorna, quindi, al buffet e si prende gravad lax, poi il salmone freddo bollito, i gamberetti, le ostriche e le uova sode con salsette varie e uova di pesce.
Terzo giro: si assaggiono leverpastej, il patè di fegato di maiale e lardo (che ha come ingrediente segreto le acciughe: la combinazione maiale e acciughe si ritrova in moltissima cucina nordica), e kalvsylta, una terrina di vitello che si accompagna a barbabietole sott'aceto.
Si passa, quindi, ai piatti caldi: da non perdere janssons frestelse (le tentazioni di Jonsson) uno dei gratin di patate più buoni nell'intera cucina europea, köttbullar, le polpettine di carne (simili alle nostre), njursautè, i rognoni di vitello saltati nel burro e cotti poi nel brodo, e per finire un po' di spenatkrans, uno sformato di spinaci.
Si è ora in prossimità del traguardo: macedonie, biscottini vari, e torte, con del buon caffè svedese.
Buon pranzo e abbracci svedesi per tutti da nonno Franco..
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Guglielmina Larsson |