Lapponia svedese: "Un mare di corna".


Un branco di renne sfila silenzioso lungo le montagne mostrando il manto argentato e un maestoso palco di corna. S'immerge senza contrasti nella tundra svedese mentre i pastori lo spingono verso i pascoli invernali delle pianure più in basso. Le renne sono il centro focale della cultura e della vita dei Sami, impropriamente conosciuti come lapponi, una minoranza indigena di circa 75mila persone stanziata in un'area che si estende dalla penisola di Kola fino alla Norvegia centrale, includendo le aree più settentrionali di Finlandia e Svezia.
Ma oggi nel corso della transumanza annuale i Sami non devono preoccuparsi, come una volta, solo di famelici predatori. Le nuove minacce si chiamano pale eoliche (le renne e le alci si spaventano e scappano), riscaldamento globale, disboscamenti, attività minerarie.
"È una vita molto dura ma la più bella che esiste", spiega la trentenne Margret Fjellström (nella foto con sua sorella), allevatrice di Dikanas, villaggio nelle montagne svedesi 800 chilometri a nord della capitale Stoccolma. Ogni autunno le renne vengono condotte ai pascoli invernali dai pastori Sami, gli unici autorizzati ad allevare questi animali in Svezia.
A Dikanas i mandriani utilizzano motoslitte e quad per radunare le mandrie, marchiare e vaccinare i nuovi nati e selezionare gli esemplari adulti. I più grossi vengono mandati al macello, dato che la loro carne è considerata una vera ghiottoneria nei paesi del Nord, gli altri vengono portati nelle foreste delle pianure per nutrirsi dei licheni e del muschio che costituiscono gli elementi fondamentali della dieta delle renne. I cambiamenti climatici e lo sfruttamento delle risorse naturali del loro habitat hanno messo in gravi difficoltà mandrie e pastori. "Ogni generazione ha la sua croce" ricorda Margret. "Per mio padre è stata Chernobyl".
källa:ilsoleventiquattrore
 Il fallout dell'incidente nucleare in Ucraina del 1986 avvelenò infatti muschi e licheni svedesi, e non solo. Pensate che dopo trent'anni, alcune renne dell'Artico sono ancora radioattive. Gelo, orsi, lupi, linci e aquile, per certi versi, sono nemici meno temibili e insidiosi.



                    


                     
                                       

Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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