Unico conforto, mentre me ne sto a guardare lo schermo vuoto
del PC (una volta, decenni fa, avrei scritto ‘con la penna in bocca ad
osservare il foglio bianco sulla scrivania’) e fuori soffia il vento gelido di
una luminosa giornata di metà dicembre, unico conforto, dicevo, è la tazza di
cioccolato – caldo, fumante e cremoso – posata qui accanto. Perché, come ogni bravo scrittore ben sa, non
c’è niente di peggio che la ricerca di un’ispirazione a comando. Che poi, dico
io, essendo l’ispirazione, per sua stessa definizione, ‘un estro creativo, un
impulso alla creazione artistica e intellettuale’ come può essere comandata a
richiesta, seppur tale richiesta provenga da persona cotanto amica?
Vabbè!
Essendo che la “fregatura” è ormai scattata, eccomi qua, col vuoto in testa ad
ascoltare un vecchio cd di James Taylor che, tra l’altro, si intitola “At
Christmas”. Ma guarda un po’ la fatalità, borbotto; e dirigo la mano verso la
tazza. Ci soffio sopra prima di portarmela alle labbra; e quell’invitante mare
abbrunato leggermente si increspa, come se rabbrividisse, colto di sorpresa dal
mio fresco fiato.
“Cos’è che
ho spedito negli anni scorsi?” mi chiedo, sorseggiando. “Uhm, fammi pensare…
Alcune poesie… e l’anno scorso un racconto.”
Guardo il
calendario. Sta per scadere l’ultimatum imposto dal Grande Capo, e io devo,
anzi, forse meglio dire voglio, dare anche quest’anno il mio contributo. E’
così ricca, e così attesa, la Pagina Natalizia di questo bel sito (ometterne il
nome per non fare pubblicità: fatto).
“Tra lallà…
tirità…” canticchio anch’io assieme al grande James.
E poi,
eccola qua, l’ispirazione; mezza mia e mezza regalatami dal folksinger
bostoniano.
Inizio
perciò a battere queste righe (sì, proprio queste che state leggendo); e se
arrivate poco più sotto, troverete la mia elaborazione di questo dolce canto
natalizio che sto ascoltando.
Lo dedico
ai lettori con tutto il mio cuore, con la soddisfazione di avere, anche per
quest’anno, adempiuto al piacevolissimo ‘dovere’ di onorare questo bel sito
(ometterne il nome per non fare pubblicità: fatto).
Canzoncina
di Natale
*****
*****
Caldarroste sul
fuoco
Papà Gelo ti
pizzica il naso
ovunque cori di
canti tradizionali
persone vestite
come gli eschimesi;
e tutte odorano
di agrifoglio
e un po’ di vischio.
I più piccoli
faticheranno a
dormire stanotte:
sanno che Babbo
Natale sta arrivando
dopo aver
caricato sulla slitta
sacchi di
giocattoli e dolciumi!
Terranno gli
occhi ben aperti
per controllare
se le renne
sanno davvero
volare.
Perciò offro
queste poche righe
a tutti i bimbi
da zero a cent’anni:
e anche se è già
stato detto
più volte e in
vari modi
“Buon Natale,”
anch’io ripeto
“Buon Natale a
tutti voi!”
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källa:Natale 2016 Scrivere giocando
Roberto Barbato
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