IL SOGNO DI NATALE

Adoro il Natale e la sua atmosfera: le luci, i sorrisi e i regali. In questa casa, in particolare, la proprietaria spende un sacco di energia per dare un tocco natalizio in ogni angolo. Non c’è una stanza che non venga addobbata con lucine, stelline, ghirlande e piccoli gingilli natalizi, persino in camera da letto e in bagno. E devo dire che la signora ha un gusto eccellente. Non un ammasso di oggetti, ma per ogni cosa c’è dietro uno studio dedicato e viene riposta con gusto. Gli oggetti più disparati, acquistati o realizzati dalle abili mani dalla proprietaria o piccoli doni dei suoi amici, vengono collocati per colore, materiale, forma, dimensione e tema. In ogni stanza c’è almeno un albero, grande o piccolo, addobbato con un colore diverso, un Presepe e lucine colorate.

E io sono felicissimo di partecipare a tutto questo. Qui ho trovato il mio posto, lo scopo della mia vita. È da quando sono nato che attendo di crescere per essere scelto e diventare un bellissimo Albero di Natale, addobbato e luminoso. E non mi poteva capitare un posto migliore di questo
La padrona di casa mi ha collocato al centro del soggiorno, e mi riempie di complimenti: «Sei un abete proprio bello. Il tuo posto è al centro della casa. Vedrai, quando avrò finito, non ci saranno che sguardi per te!»
Ha passato un intero pomeriggio a farmi bello. Per me sono state riservate gocce di cristallo, lucine bianche molto piccole ma luminose, pigne raccolte dalla padrona di casa nel bosco e da lei stessa colorate di bianco e guarnite da un grosso fiocco, bianco pure esso. Lo avrete capito: a me è stato dedicato il colore bianco. E il bianco mi dona davvero: fa risaltare il verde dei miei aghi. Ai miei piedi sono raccolti e riposti tanti doni per parenti e amici, tutti meravigliosamente confezionati.
Ve l’ho detto, è da tutta la vita che aspetto di diventare un Albero di Natale e finalmente il mio sogno si è avverato.
Peccato, però, che mai nessuno mi aveva avvertito che questa sarebbe stata l’ultima cosa che avrei visto, perché appena finite le feste, sarò spogliato da tutti gli addobbi e fatto a pezzi per essere bruciato.
Scrivere per gioco, by:
Angélique Gagliolo

Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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