Liza
Marklund. Giornalista e co-fondatrice della casa editrice Piratförlaget, è
l’autrice della serie poliziesca di Annika Bengtzon, un successo internazionale
con 15 milioni di copie vendute in 30 paesi. Con il marito e i tre
figli, vive tra la Svezia e la Spagna. Oltre che per i suoi libri e documentari, ha ricevuto diversi
riconoscimenti per il suo impegno sociale.
I dodici sospetti. È la vigilia della notte di mezz’estate, la più breve
dell’anno, e Annika Bengtzon sta finalmente per lasciarsi Stoccolma alle spalle
insieme a Thomas e ai bambini. Le valigie sono pronte, il traghetto per
l’arcipelago li attende, quando una telefonata imprevista dalla redazione della
Stampa della sera la costringe a un repentino cambio di programma: Michelle
Carlsson, popolare conduttrice televisiva, è stata assassinata durante la
registrazione di un talk-show in un castello del Sörmland, l’elegante e idilliaca
regione a sud della capitale. Le vacanze sono annullate e la famiglia insorge,
ma l’istinto del reporter prevale, la notizia promette tirature eccezionali e
Annika non può che buttarsi a capofitto nella delicata inchiesta sul luccicante
mondo della televisione e delle sue celebrità. Al momento dell’omicidio, oltre alla vittima,
dodici sono le persone presenti nel castello, e ognuna di loro sembra avere un
buon motivo per uccidere. Potere, sesso e ambizione, una miscela esplosiva: a
quanto pare, nel mondo vacuo e folle delle star, l’egocentrica e seducente
Michelle era la vittima perfetta da sacrificare. Sempre attenta a dubitare di
verità troppo facili, Annika, determinata e vulnerabile,indaga portando alla
luce relazioni difficili e contraddittorie, tanto più che tra i dodici sospetti
ci è finita anche Anne, la sua amica del cuore.
Malin Crépin.
Prima vera protagonista femminile del giallo svedese, Annika
Bengtzon è diventata anche un personaggio del cinema in ben sei film nei quali
viene interpretata dall’affascinante Malin Crépin.
I dodici
sospetti (Prime Time in originale) è stato tradotto in italiano da Laura
Cangemi.
Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.
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