Dove si è
generato? Quale mano ha cominciato a scavare e creare una voragine che non si
colma se non per momenti, tempi brevi, e poi ricomincia?
Comunque è
qualcosa che si è avuto e ha creato un’abitudine di piacere oppure qualcosa che
è mancato e sin da allora si è cercato?
E questo
bisogno è apparentemente collegato e scollegato da ciò che accadde, sembra che
la sua natura sia qui e ora. Forse per questo i fortunati(?) ne conservano un
equilibrio, una ragione, mentre gli altri sono senza un limite che dica basta.
Confondendo con altro il bisogno di tenerezza, surrogando e surrogandolo,
oppure facendone scorpacciate infinite è un bisogno che non si placa. Che si
legge in ogni gesto, parola, abitudine che viene porta.
Il contatto tenero e fisico inizia con l’abbraccio, in un
accogliere che già nella sua gamma di intensità, rivela molto d’altro.
Sì perché la tenerezza non si chiede e dà solo nella gioia, ma allo stesso modo nel conforto. Anche una spalla e un silenzio, e il lasciarsi bagnare di lacrime tiene molto assieme.
Sì perché la tenerezza non si chiede e dà solo nella gioia, ma allo stesso modo nel conforto. Anche una spalla e un silenzio, e il lasciarsi bagnare di lacrime tiene molto assieme.
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