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Hanno
scoperto un nuovo colore. Un blu così intenso che mai si è visto prima. Per
caso, come accade spesso per i colori sintetici, mescolando indio, manganese e
chissà cosa. Cercavano una fibra conduttrice e dall’imperizia di uno studente è
venuta fuori questa nuova frequenza d’onda. Naturalmente l’hanno brevettato,
sia il colore che il procedimento, e visto che gli americani sanno cos’è il
marketing, adesso c’è un concorso per il nome. Solo giovani. Attempati e
perditempo, astenersi. Magari non hanno pensato che il blu appartiene proprio
alle generazioni più agé e che i giovani frequentano con molta libertà altri
colori. Quello che mi ha fatto pensare è che il blu della cappella degli
Scrovegni era fatto di lapislazzuli mescolato con chissà quali resine organiche
ed è venuto il blu di Giotto. Oppure osservando i maggiori abitanti del
pianeta, gli insetti, si scoprono variazioni infinite nel pantone della natura.
Che se ne frega dei brevetti e continua imperterrita a produrre variazioni
d’onda utili. A che? Alla salute, all’accoppiamento, all’allegria e alla
vanità, al mimetismo e chissà a quanti altri usi pratici. Mi piace l’idea del caso che inventa e ancor di
più quella del caso che si diverte. Tanto che alla fine mi sembra che di
caso abbia ben poco.![]() |
willico-in alto senza parere |