No, non è mia.

Mi sento un giovanotto. In controllo. Privo di paure. No, non è mia, ma è la macchina nuova di mio figlio Daniele "È come guidare una formula-1" mi dice: "non è un auto per per te"
"insomma, ma se sono io che ti ho insegnato a guidare propio con un ALFA-75 quando eri ancora un mocciosetto." 
Veramente a me sarebbe piaciuta rosso Alfa molto più “macho” ma questo pastello bianco ALFA mi sembra molto giovanile oltre che più serio. Malgrado la mia età salgo su ugualmente (sì, è un pò bassa non ideale per un nonno da +100kg con jeans di qualche chilo fa.) Mi piazzo in quel sedile di pelle morbida, comoda, accogliente afferro il volante in pelle pregiata e…mi sembra di avere una vista del mondo un po’ più limpida. Ma sì, è tutta un’illusione, lo so, ma, beh, mi fa bene. Tanti anni fa (troppi) avevo una bellissima ALFA75Milano bianco giaccio (SI Grazie! mi hanno già corretto si scrive g(H)iaccio.) Ma questa è diversa, è più spaziosa e la tecnologia ha fatto passi da gigante. C’è quel feeling tra me e LEI stranamente romantico-avventuroso che mi fa pensare alle vacanze e tanta libertà vestito da italiano in vacanza occhialoni neri da sole e berrettino ALFA (forse anche quell’accidente di orologio russo al polso, sai, quello pesantuccio e dolce-amaro), su e giù per curve e tornanti, un continuo cambio di marcia. Le ruote passano facilmente sopra i dossi del selciato, senza farteli sentire addosso come con la mia Panda. Padrona della strada, regina delle curve (okay, cerco di non far caso al serbatoio che mi si svuota davanti agli occhi…), questa se li conquista per benino non ne ha timore vince sempre lei. Mi viene da ridere quando passo le macchinine giocattolo, come la Smart. Ma che carina, bella metallizzata o nera, potrei appiattirti con lo spostamento d`aria in un istante, trasformandoti in una lastra liscia, una chiazza di colore sull’asfalto. Svaniresti eccome, mia piccola Smart grigio metallico, confusa, tremante, un niente davanti alla forza superiore della GIULIETTA. Altro che guida da pensionato, sai, c’è un’autista esperto e motivato al volante, seppure con i capelli bianchi e mocassini troppo stretti, ma il fuoco dentro ce l’ha eccome, e non sempre quello che ti aspetti, quello che ti fa sciogliere tutto e provoca certi sogni metaforici. Un fuoco di furia avvolge ‘sta GIULIETTA, le dà una bella spinta le fa prendere il volo. Attenta piccola Smart potrei facilmente annientarti. Ecco, scendo adesso, mi reggo il berrettino ALFA con una mano (il vento…)

Finita l’avventura. Più dolce, la mia PANDA mi accoglie sempre con affetto (e piú di rado esige benzina). È ormai parte di me. Ma la GIULIETTA aspetta (forse...) pronta e inpaziente, forte, quando ne avrò bisogno.
 Allora, attenta a te,  piccola PANDINA!
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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