Havdhem

Già arrivare a Havdhem oppure Habdum in lingua  Gutniska (quella che parlavano gli antichi vikinghi per intenderci) per un italiano non è propio una cosa facile. Volo per Stoccolma trasferimento in bus o treno al porto di Nynäshamn (un’ora e mezzo) traghettone per Visby capoluogo dell`isola di Gotland (4 ore) e poi in bicicletta giù fino al sud dell`isola.
Quel giorno erano previsti +31gradi. Cosi decidemmo di incamminarci verso la spiaggia facendo una puntatina al mercatino dell`usato di Havdhem. Il mercatino dell`usato di Havdhem non è Portobello ma occorre sapersi accontentare.
Quel giorno a Havdhem c`era Susanne che ci prese gentilmente per mano accompagnandoci fra scatole e cose di altri. 
Cercammo di capire la storia che raccontavano non riuscendoci ce ne inventammo una bella a posta. Solo per poter tornare a casa con una storia in tasca. Che sia il camion dei pompieri di un bambino di nome Peter che faceva merenda con pane e burro preso a cucchiaiate da barattolo con scritto “Kryddnejlika” (chiodi di garofano) di fru Ingrid. Nata nel Gotland. Contadina nelle campagne attorno a Havdhem. Pensionata dalle poche risorse in una Svezia in ripresa per non aver partecipato al conflitto mondiale.
Tavolini ottocento, pipe di schiuma, amorini, lampadari dai cristalli preziosi smontati apposta, piatti di una gloria che fu, pizzi e merletti, spille dorate. Il pitale della Ritva. Pescivendola dalle cosce forti e il seno florido che non te la mandava a dire. Quando ti incontrava mentre baloccando per i vicoli del villaggio ritardavi il suo arrivo sulla piazzetta del villaggio.
E così passeggiammo tra antiche storie. Vere o verosimili di vikinghi e contadine un po’ appassite come un vaso di fiori di cristallo impolverato chiuso a chiave nel salotto buono
Cosa comprò Labionda? Una valigia (ovviamente), un berretto a quadretti, un vecchio camion dei pompieri di latta, uno sgabbello da pianoforte, una scatola di latta per biscotti, un baule porta corredo foderato a fiori in tinta stinta, (il corredo si usava anche in Svezia.) Bottigliette mignon e due piccoli portamonete con i quali i suoi nipotini potranno conservare monete fuori corso.
Dopo il mercatino si erano fatte le 6 del pomeriggio e nell`aria c`erano ancora+31gradi. 
Facemmo un rapido tuffo nel golfo di Nisseviken. Mangiammo una pizza. 
Poi a casa.

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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