Gli italiani in vacanza pre natalizia e le loro guide microfonate sono tornati a Stoccolma. E così non resisto, quando sento la lingua di Dante alla tentazione di fermarmi, godere della vista di tutte quelle signore grassoccie color macarons un pó celesti, un pò verdine, un pò rosa, un pò albicocca. Tutte, in ogni caso tutti uomini e donne rigorosamente con occhialoni neri e sciarpone pastello tirato fino al naso. Perché è inverno secondo loro e sono in freddasvezia. E ascolto la storia della mia città d`adozione raccontata agli altri. La storia dei vicoli della cittá vecchia. Tutti in fila finalmente (che bravi…) a Källargränd il vicolo che porta a Stortorget (piazza grande) dove nel 1520 avvenne il cosiddetto “bagno di sangue di Stoccolma” nel quale 82 nazionalisti contrari all’ unione con la corona danese persero: “completamente la testa,” sebbene il re danese qualche giorno prima avesse promesso l'amnistia: Fu propio in quel freddo mattino dell`otto dicembre che gli svedesi “oltre alla testa” persero completamente la fiducia nei cugini danesi. E loro ascoltano attenti come era la vita a Stoccolma dal Medioevo fino ai giorni nostri.
Li guardo annuire, sorridere alle battute della guida, scattare foto saltellando pozzangere a protezione di scarpe nuove super tecnologiche. Sono tutti come li ricordo donne fresche di parrucchiere, uomini con baffi curati, ognuno col la sua tracolla perfettemente firmata. E me li immagino assaggiare un korv con senape e pane ad un angolo di strada. Mettere il parmigiano sul salmone non capire “maliziosi…” come mai la pausa caffé si chiami “fika” leggere e rileggere mille volte il conto di un ristorante e non capire cosa abbiano mangiato che si chiami “måltid.” (pasto.)
Me li immagino fare le loro congetture me li immagino non capire un cazzo ma sopravvivere miracolosamente e magicamente, come mister magù. Alle strade attraversate sulle strisce sorpresi della buona educazione automobilistica. Alle stazioni della metro a tre piani agli autobus puntuali ogni 10 minuti. Ai ristoranti con le foto dei piatti fuori con scritto sotto “spaghetti bolognese”. Sono felici. Sono a Dsneyland baloccano per le strade senza capire quando sono pedonali e quando no! Danno amorevoli scappelloti ai bambini. Rischiano l`arresto e non lo sapranno mai! Cercano il sole che hanno lasciato impunemente a casa. Sentono un freddo nuovo si guardano intorno come su un altro pianeta.
Benvenuti in Freddasvezia gnoccoloni, anche quest`anno!
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