Malinconia Leggera

Sabato 30 Novembre, sono le cinque e il sonno se nè andato. Domani sarà la prima domenica d`avvento. Un periodo dell’anno molto particolare quassù ed io, non so perché, forse per l’età, mi ritrovo sempre a ripensare a ciò che è stata ed è la mia vita. Ci sono dei pezzi di essa per cui morirei mille volte per rinascere e riviverli ancora, anche una sola volta: (quel volto che si prese cura di quel bimbo; quegli occhi che davano serenità; quella donna che mi insegnò ad amare; i miei compagni di viaggio; il mio maestro che mi insegnò la vita; un amore grande come Dio, il destino che mi ha portato lontano; i miei figli che rubarono il mio sonno ma non la mia forza …); come ci sono momenti che vorrei strappare dalla mente in modo da non riviverli neanche nei ricordi: (mani fendenti solo per aver respirato forte; strade sconosciute e senza ritorno; occhi spenti dal niente; mani senza unghia per la fatica di una vita; amori freddi come notti di un inverno senza fine; un amore immenso vissuto troppo poco e strappato troppo presto ed infine…la vita che mi chiede il conto…) Ma la voce più assordante è quella di un uomo che ancora oggi continua a ripetersi...PERCHE'?
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Da quella risposta capisci che solo due giorni sono importanti nella vita: quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché. Solo quando l’avrai capito saprai che la vita non si misura attraverso il numero di respiri che fai ma, attraverso i momenti che ti lasciano senza respiro. Purtroppo la vita, anche se campi cent’anni, dura solo lo spazio di un sorriso ed è per questa triste verità che bisogna accettare in fretta di aver perso una partita, scaricare subito e senza appello chi ti ha ingannato e poi tradito; perdonare in fretta chi, in buona fede, ti ha ferito; baciare lentamente chi porti nel cuore; abbracciare lungamente chi senti accanto; ridere sempre con piacere, soprattutto di te stesso e non pentirsi mai di tutto ciò che ti ha fatto piangere o sorridere.
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Peccato che tutti quei momenti della nostra vita andranno perduti, con noi, nel tempo, come lacrime nella pioggia e rimarrà sempre poco tempo, giusto il tempo di decidere, in un battito di ciglia, di guardare ancora avanti, senza mai voltarsi indietro se non una sola volta ancora, con quel ghigno che ho sul viso... e la gente che ho nel cuore e ripetermi sereno:”Sì…è stata la mia strada.”
“Sì, non credevo di potercela fare, non conoscevo la mia forza.”
Quella forza con cui, credo di aver fatto indietreggiare anche la morte a furia di soffrire, sbagliare, fallire, osare, cadere, perdere, ricominciare, dare, vincere , ridere …vivere!
Il resto? ...Tutto il resto, credetemi, sarà sempre...niente veramente!
Buon sabato 30 Novembre amiche e amici miei.
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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.

Mettiamo le cose in chiaro

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