Sono seduto al Gigi Bar. Era da un po’ che non ci venivo, appena 40 anni, ma il tempo si sa passa in fretta Dalle vetrate entra una bella giornata limpida e la sagoma morbida e forte dell' Argentario all`orizzonte m’ispira. A ricordare a sentire. Anche quello che fa male perché in fondo c`è quel profumo indelebile di giovinezza e melanconia sanguinante.
Profumo mio, e solamente mio.
Un bar come tanti qui a Santa Marinella un tavolo all’aperto di fronte al mare ed io seduto di fronte ai miei ricordi. Sorseggio il caffè che è buono. Sì, molto più di quanto sperassi. Caffè italiano dolce e amaro mi scalda le mani e l’anima. Ed ecco che attraverso quel fumo aromatico tornano i fantasmi. No io non ci credo! È solo un’illusione della mente che non riesce mai a trovare pace.
Accarezzo la tazza con le dita: tremo. Sì, mi capisce, Gigi Bar.
Sono in Italia, di nuovo, e la sento mia, la voglio. Ma tanto, troppo. tempo è passato, quanti ricordi, che vedo attraverso un velo che non riesco a spostare. Ed ho paura di provarci. È passata una vita, ma non è cambiato niente.
- Per la miseria-
non è cambiato niente. Quel feeling antico, mi scivola addosso, ed io mi guardo in giro. Parlo un po’ con il cameriere che porta da mangiare ai gabbiani. Non so dove andare.
Emozioni che devo trattenere. Vorrei fermarmi, dire basta, ricomincio, ma i fantasmi spariscono in un mare scuro che li accoglie minaccioso. Forse li ho lasciati andare, o non ho saputo trattenerli.
Buono il caffè, caldo, scuro come il mare dove è caduto il passato che non vedo più. Confortami, dammi forza, amaro caffè italiano. Come passa in fretta il tempo, a me rimane solamente quel filo a cui continuo ad aggrapparmi con tutte le mie forze!
*****